NOVENA
ALL'IMMACOLATA DI S. F. A. FASANI
Novena all'Immacolata del Padre Maestro San Francesco Antonio Fasani
Offriamo ai devoti del Padre Maestro questa Novena all'Immacolata, sapendo di far cosa gra-dita ad essi ed utile.
è
piccola di mole e senza pretese, ma piena di riflessioni e di slanci, che
possono aiutarci a rinnovare la nostra vita e a donarci vigore nel bene.
Lo
scopo di questa pubblicazione è di far ritornare, in questo mondo di
distrazioni e di rumori, alla riflessione e formare alla meditazione i devoti
del nostro Santo, sotto la sua stessa guida, usando le parole e lo stesso suo
metodo, per attin-gerne lo spirito.
Le
considerazioni sulle virtù sublimi della Vergine Santissima siano anche per
noi, come furono per Lui, il mezzo più facile alla vera pre-ghiera, che
innalza e unisce a Dio.
I
Frati Minori Conventuali
I°
GIORNO (29 novembre)
Quain
pulchri sunt gressus tui in calceamentis, Filia Principis !
(Cantico de' Cantici VII,A) Quanto sono belli i tuoi passi nei (tuoi) calzari, o Figlia di Principe!
1.
punto
Considera,
o anima, che, candida e pura, fin dal primo istante del suo Immacolato Con-cepimento,
Maria uscì da Dio primogenita di tutte le creature, formata dalla parola crea-trice
dell'Altissimo.
Come
il primo raggio immacolato della luce, fu il suo apparire sulla terra ... Il
sole, la luna, le stelle, la natura tutta, il mondo visibile e l'invisibile
s'inchinavano a' suoi, pas-si: quam pulchri gressus tui calceamentis, Filia
Principis! ...
Oh!
bellissimi i passi di Maria! ... E tu, o anima che mediti, quali passi desti nel
co-minciare l'uso della ragione ? furon essi un merito o un demerito?... E da
quel tempo,
col
cammino di tanti anni dove sei andata per l'avanzarsi del tuo spirito? ...
E
ora dove vai? ... Sei nel cammino che mena a Dio o fuori di Dio? ...
O
Vergine Immacolata, bellissima Figlia dell'Altissimo Principe, pérfice gressus
nostros in semitis tuis (Salm. 16, 5) dirigi e perfeziona, Ti preghiamo, i
nostri passi nella imitazione delle Tue vestigia sacrosante!...
2.
punto
Considera,
o anima, che i passi di Maria si chiamano bellissimi ne' suoi calzari. Al dir
de' Santi, i passi ne' calzari significano le affezioni dello spirito munite di
virtù...; e Maria fin dal primo istante del suo essere fu sempre pu-rissima e
perfettissima: i suoi pensieri, le sue affezioni, i suoi desideri, le sue opere
furon sempre munite ed ornate di ammirabili virtù; come di fragranti fiori, se
ne spandeva intorno il soave odore, senza che alito vizioso od om-bra alcuna
venisse mai ad offuscarne la bellezza.
E
tu, anima che mediti, pel deserto impuro di questo terreno pellegrinaggio
cammini senza darti premura di munirti di tutte le necessarie virtù ...
Deh!
solleva oggi il tuo spirito, allontana le impurità che ti circondano, ti
fortifica della difesa di sante virtù per camminare ad esempio di Maria e
raggiungere le beate aspettazioni nel Paradiso.
O
Maria, la più pura tra le creature, for-tifica i nostri passi nell'imitazione
delle Tue sante virtù!...
3.
punto
Considera,
o anima, come Maria, dopo il Figlio suo, essendo la primogenita dell'Altis-simo,
dicesi per antonomasia : Filia Principis figlia la più diletta, la più cara,
la più bene-merita al suo Padre Principe, Dio. E questa figliolanza che Maria
ebbe nella sua benedetta Concezione, sempre Ella la conservò inviola-ta... mai
la diminuì con qualche disubbi-dienza, anzi con ammirabile progresso l'ac-crebbe
sempre per la totale osservanza della legge e per l'assoluto rispetto al suo
Padre celeste.
O
Maria, beatissima, che fosti sempre fi glia e giammai serva, Figlia sempre della
grazia e giammai serva del peccato!...
E
tu, o anima che mediti, come hai con servata la figliolanza che Dio ti diede,
per gra-zia, nel santo Battesimo?...
Di
chi sei stata figlia per tanto tempo?... ed ora di chi sei figlia?... In carità,
ricupera di nuovo la figliolanza divina per non mai più perderla...; proponi
fermamente di non esser più figlia di Eva, serva del peccato, ma figlia di
Maria, primogenita di Dio fra le creature e Madre delle grazie.
II°
GIORNO (30 novembre)
Juncturae
femorum tuorum sicut monilia, quae fabricatae sunt manu artificis.
(Cantico
VII, I) Le giunture dei tuoi fianchi (son) come monili lavorati per mano
d'artefice.
1.
punto
Considera, o anima, come Maria dal primo istante di sua vita fu tutta un essere ordina-tissimo e perfettissimo, in cui la natura e la grazia si armonizzarono insieme, e lo spirito e la carne, le parti superiori e le inferiori an-darono sì bene congiunte con la giustizia ori-ginale, che furono giunture mirabili, come di collane preziose, lavorate dalla mano medesima dell'Onnipotente Artefice. E quella rettitudine, onde fu ricolma Maria, fin dal suo Concepi-mento senza neo di colpa originale, fu serbata sempre illesa e intatta senza la minima mac-chia di colpa attuale.
O
Vergine eccelsa, beatissima Voi che foste sempre sì giusta e sì retta! E tu, o
anima che
mediti,
manchevole già per la colpa originale, ancora più ti macchiasti di tanti
peccati at-tuali!... Ahimè! quanto hai trascurato del-l'osservanza alla
divina legge!... quanti pre-cetti trasgrediti... quanti comandamenti ne-gletti...
Vedi come accanita è la lotta che si combatte in te stessa.... come il senso
esce fuori della ragione..., come la carne si ribella alle leggi dello
spirito!...
O
Maria, nobile esempio di perfezione, siate per me luce e guida, affinchè io mi
conduca rettamente per la via del Cielo.
2.
punto
Considera,
come Maria dall'istante della sua Immacolata Concezione, camminò sì retta-mente
da non declinare nemmeno in minima colpa veniale, nè nelle cose prospere, nè
nelle avverse. E quantunque in quell'istante sublime avesse il dono della piena
cognizione, come la creatura più favorita da Dio, privilegiata dalla colpa
comune, arricchita di tutti i doni cele-sti, non pertanto, vedendosi cotanto
gloriosa, se ne invanì in qualche modo; ma, tutta umile, magnificava
l'Altissimo nelle sue misericordie. O anima, che cosa vuol dire tanta vanità e
leggerezza del tuo cuore?...
Se
Dio ti favorisce co' beni di natura o di fortuna o di grazia, subito il vento
della vana gloria ti solleva, senza riflettere nè al profondo del tuo nulla, nè
alle miserie del tuo niente, nè alla bontà del tuo Dio. Quis
te discernit?... Sei ricca; chi
ti distingue dall'uomo povero?... Dio. Sei sapiente; chi ti distingue
dall'ignoran-te?... Dio. Sei santa; chi ti distingue dal pec-catore?... Dio.
Dunque, o anima, quid habes quod non accepisti? "che cosa hai che non abbi
ricevuta?...". E se l'hai ricevuta, perchè ti glorii, come se non l'avessi
ricevuta?
O
Maria, gloriosissima e fortissima Donna, infondete Voi nel mio spirito
dell'umiltà per accogliere tutto da Dio e, nelle prosperità, non disprezzare
alcuno e magnificare le misericor-die del Signore.
3.
punto
Considera,
come Maria nemmeno declinò nelle cose avverse. In quel primo istante in cui
ebbe principio la Sua vita, Ella fè di se stessa un totale sacrificio a Dio,
offerendosi, da quel punto, di patire qualsivoglia avversità che le potesse
accadere, come aviatrice nell'esilio di questo mondo; e tutto poscia Ella accettò
con allegrezza del suo spirito, stimandolo quali grazie e favori del Donator
celeste per unifor-marsi interamente al divino beneplacito.
O
Maria, beatissima Voi, che senza colpa alcuna vi sacrificaste così lietamente
alle pene! E, tu, anima che mediti, sei così molle e deli-cata, che ogni
minimo male t'infrange; una parola leggiera ti altera, qualsivoglia piccola
tribolazione ti conturba... Vorresti tutte le cose a tuo genio... che la volontà
di Dio fa-cesse a tuo modo... Ma stolta che sei! Dio governa il mondo, Dio
dispone tutto; e quel che Dio fa è adorabile. Perchè, dunque, non ricevertelo
con pazienza? perchè non confor-marti totalmente al suo divino volere? Poni
.mente, al contrario, alle tue innumerabili colpe per accettarne con
rassegnazione le pene...
O
Maria, Signora e Madre di misericordia, riguardate me, miserabile peccatore e
degna-tevi, per pietà, farmi intraprendere il retto cammino della patria
beata!
III°
GIORNO (1° dicembre)
Sicut crater tornatilis, munquam indigens poculis (Cantico VII, II) Come un calice lavorato al torno, che non manca mai di bevanda.
1.
punto
Considera,
o anima, come Maria nella Sua Concezione, fu creata così perfetta, che il Suo
sacratissimo Spirito vien dalle sacre carte raf-figurato ad un calice rotondo,
lavorato al torno, che presenta la figura più ammirabile fra tut-te. Quanto
ella operò da quell'istante fu senza difetto alcuno, anzi ogni atto fu di
eccelsa per-fezione.
Il
contrario avviene in te, o anima che mediti. Oh! quante imperfezioni nel tuo spi-rito,
anche nell'operar bene tu manchi!... o manchi nel fine... o nel modo... o nel
tem-po... o in altra circostanza... Difficilmente da te si farà opera buona,
che non vada ac-compagnata dalla sua imperfezione.
Misera!
quanto ti devi umiliare! quanto ti devi confondere! essendo tu imperfetta per
condizione di natura, imperfettissima per ele-zione di volontà. O Maria,
specchio fulgidis-simo di perfezione, infondete in me uguale spi-rito che fu
in Voi, affinchè segua adeguata-mente la mia destinazione eterna.
2.
punto
Considera,
come Maria nel suo Immaco-lato Concepimento non fu solo raffigurata, per la sua
perfezione, ad un calice perfetto e ro-tondo, ma ancora ad un calice ripieno
fino al colmo: nunquam indigens poculis. In quel primo istante in cui fu formata
sì bellissima Creatura, subito il Suo Sposo celeste la intro-dusse nel tempio
recondito della sua Sapienza e ne riempì il nobilissimo Spirito col più puro e
prelibato suo amore. E questa pienezza che Marià ebbe nella Sua Concezione, si
mantenne senza diminuizione alcuna, anzi con accresci-mento sempre maggiore.
O
Maria, fortunatissima Voi, che foste sempre piena d'amor di Dio!
All'incontro,
o anima che mediti, per rico-noscere qual sia la tua pienezza, considera di
quali pensieri è piena la tua mente, di quale amore la tua volontà, di quali
desideri il tuo cuore!... D'ogni altra cosa sei ripiena, fuor-chè d'amor di
Dio... Quante volte hai reso sterile e infecondo il preziosissimo dono della
grazia divina, quante volte esso discese nel tuo spirito riempito già del
veleno mortifero di tante colpe! ...
O
Vergine, sacratissima, ottenete a me ancora che io sia sempre piena di quella
gra-zia con cui Vi rendeste così fedele al vostro Sposo!
3.
punto
Considera,
che non senza mistero lo Spi-rito di Maria è detto un mistico calice rotondo e
ripieno, poichè Ella in quel primo istante fu formata e ricolma per rispondere
all'altezza dei Consigli dell'Eterno, all'oceano immenso delle divine
illuminazioni, all'infinito cuore di Dio. E ciò non in una parte o in altra, ma
in tutto e per tutto, in guisa che il Re celeste,
dovunque
gustasse in Lei del suo amore, de' suoi desiderii, delle sue sante operazioni...
O veneranda Vergine, felicissima Voi, che con corrispondenza fedele piaceste in
'tutto e sempre a Dio!
Anima
che mediti, come mai conservasti la tua fedeltà al tuo Padre e tuo Dio? Da
quanto tempo il Signore ti dice il desiderio ardente della tua salute, e tu,
senza pietà, con-tradici a' suoi voleri, rigetti le sue ispirazioni, disprezzi
la sua grazia!... E se pure in qual-che cosa ne accogli l'invito, non per
questo corrispondi ai fini altissimi della divina Prov-vidénza!...
O
Maria, inclita Creatura, sempre ripiena di grazia, per la innata Vostra
clemenza, riem-pite l'anima mia della grazia di sante virtù, affinchè viva
sempre sitibonda del divino amo-re del vostro Unico Figlio, Gesù, siccome Egli
vive sitibondo della mia salute.
IV°
GIORNO (2 dicembre)
Sicut acervus tritici vallatus liliis. (Cantico dei Cantici, VII, 2) Come un monte di frumento circondato di gigli.
1.
punto
Considera,
o anima, come Maria dal primo istante di sua Immacolata Concezione fu fe-conda
di sante operazioni, in modo che il Suo sacrato Spirito viene nelle sacre carte
raffigu-rato, per la fecondità, ad una ricca massa di frumento.
E
questo non è senza mistero, poichè il granaio del Paradiso non s'empirà
d'altro che di frumento scelto e ben purgato; il che è l'i-stesso a dire, per
nostro ammaestramento, di pensieri puri, di desideri santi, di opere vir-tuose,
di cui dev'essere feconda un'anima per entrare nella gloria beata. E come della
paglia e della zizzania si faranno fascicoli per bru-ciarli nel fuoco, così
de' pensieri vani, delle opere infruttuose, de' desiderii cattivi eterna e
lagrimevole dimora sarà l'Inferno. O anima che mediti, quale mai è stata
sinora la tua fe-condità nel bene?!... O non sei andata dietro alle vanità,
alle cure del secolo, a' cattivi de-siderii?!... O Vergine sacrosanta, donate
an-che al mio spirito la Sella fecondità dei figli di Dio!...
2.
punto
Considera
ancora, che dovendo Maria con-cepire nella umanità il Verbo Eterno, il quale
è il Frumento degli eletti e il pane di vita eter-na, era necessario che dal
primo istante di sua Concezione, fosse fecondata di Spirito Santo la Sua mente
per concepire spiritualmente da quel punto 1'istesso Figliuol di Dio, che
doveva, a sua volta, renderla feconda d'ogni bene, d'o-gni grazia... O Maria,
beatissima Voi, che fo-ste di Dio mirabilmente feconda in tutto il Vostro
essere!
Ancor
tu, o ,anima che mediti, puoi ad imi-tazione di Maria concepire spiritualmente
il Figliuol di Dio; ma poichè non ti lasci fecon-dare dallo Spirito Santo,
accogliendo docil-
mente
le ispirazioni della sua divina grazia, perciò non ti rendi abile a concepirLo,
ed, al contrario, ti lasci invadere dalla prava concu-piscenza per concepire
dolore e partorire ini-quità. Oh deplorevole miseria! O Maria, Ver-gine delle
vergini, Madre purissima e castis-sima, pe' Vostri meriti fate che il Signore
renda il mio spirito sterile al male e fecondo al bene.
3.
punto
Considera,
che lo Spirito di Maria si raf-figura nel cumulo di frumento tutto fornito e
circondato di gigli, volendo significarci con ciò lo Spirito del Signore, che
fu ammirabile la purità di Maria, essendo Ella pura con la purità verginale
nel corpo e nell'anima. Fu am-mirabile Maria per la purità nel corpo, essendo
vergine prima del parto e dopo il parto an-cora; molto più ammirabile per la
purità del-l'anima, essendo tutta bella, intatta da ogni colpa.
Per
sì eccelsa purità, il suo claustro ver-ginale, del corpo e dello spirito, fu
chiuso al-
l'intorno
da gigli di purezza e di candore vallatus liliis.
In
tutti è entrato il peccato di Adamo, fuorchè in Maria, essendo stata fatta
speciosa, soave, illibata nella sua Immacolata Conce-zione.
E
tu, anima che mediti, che fai frattanto al confronto di questo specchio
purissimo, sen-za macchia?... Riempiti di confusione, cono-scendo al chiaro le
tue laidezze, impurità, soz-zure; detesta con sommo orrore ogni immon-dezza
di peccato, per imitar Maria nella purità della grazia.
O
Maria, Madre inviolata e incorrotta, soc-correteci della Vostra protezione
nella pura fecondità di mente e di corpo!
V°
GIORNO (3 dicembre)
Sicut duo hinnuli gemelli capreae. (Cantico VII, 3) Come due teneri capretti gemelli.
1.
punto
Considera,
o anima, come Maria ebbe nella sua Concezione l'intelletto e la mente piena di
scienza e di sapienza divina, in guisa da cono-scere profondamente con l'abito
della fede e con i doni infusi la maestà, la grandezza, le perfezioni di Dio.
Così conobbe la bontà di Lui diffusa in tutte le creature, l'Onnipotenza con
cui le ha create e le conserva, la Provvidenza con cui le regge e governa, la
Misericordia con la quale perdona, la Giustizia con cui punisce, e tutti gli
altri attributi di Lui. In tal modo da quel primo istante e per sempre conservò
Maria la sua mente occupata in Dio; e quan-tunque avesse una piena scienza
delle creature, non per tanto deviò mai l'intelletto dal centro suo.
E
qui, che, sebbene per l'ordinario la scienza gonfia, pure la pienezza di una
scienza sì sublime non rese gonfio in maniera alcuna il suo spirito, ma fu
sempre umilissima nella cognizione di se stessa. Tu, al contrario, sei ignorante
di Dio, mantendo la tua mente ozio-sa ed occupata nelle scienze vane delle crea-ture
.... oppure, se hai qualche notizia del Crea tore, subito la superbia t'innalza
a voler sapere di Dio quello che non spetta.
O
Vergine beatissima, Voi che siete invo-cata la sede della Sapienza - Sedes
sapientiae - illuminate, Vi prego, la mia mente della co-gnizione vera e
necessaria del mio Dio!
2.
punto
Considera,
come anche la volontà di Ma ria fu ripiena di una ferventissima divozione a
Dio. La divozione consiste principalmente nella virtù di pregare, e Maria fu
quella crea-tura divotissima, che conservò sempre in ora-zione il suo
spirito, eleggendo Dio dal primo istante della sua Immacolata Concezione, come
il suo Diletto soavissimo da tenerne sempre ripieni la mente e il cuore.
O
Maria, - Vas insigne devotionis - vaso in-siegne di divozione, beatissima Voi!
O anima che mediti, donde viene che oggi è mancata l'osservanza della divina
legge? Perchè è man-cato lo spirito dell'orazione: - nemo est qui recogitet
corde - non vi è nessuno che rifletta in cuor suo! Anche negli ecclesiastici si
stu-dia Dio, si predica Dio, s'insegna Dio, si di-sputa Dio; negli Evangeli e
nelle scritture si legge di Dio .... eppure si ha uno spirito ari-do, senza
divozione a Dio.
Scienza
assai, e orazione niente; ogni pa-bolo è per l'intelletto, e niente per la
volontà. In carità Vi prego, o Maria, a farmi amica l'o-razione, acciocchè a
vostra imitazione possa io pure dire al Signore: « la meditazione del mio cuore
è sempre rivolta al tuo cospetto » meditatio cordis mei in conspectu tuo
semper! (Salm. XVIII, 14).
3.
punto
Considera,
come la mente e la volontà di Maria sono dalle sacre carte paragonate, per la
uguaglianza di pienezza, a due teneri caprettini gemelli: sicut duo hinnuli
gemelli capreae. I gemelli sono quelli che, nati al medesimo par-to, sono
eguali nell'altezza e grandezza; così Ma-ria fin dal primo istante di sua
Immacolata Con-cezione, ebbe una mente piena di scienza di Dio, ed una volontà
ugualmente piena di di-vozione a Dio. E questa pienezza fu di tal guisa uguale
nelle due potenze, che non fu maggiore nel Suo spirito la scienza, che la
divozione.
O
anima che mediti, quanto si manca da te in questa uguaglianza! Quando tu arrivi
a fare una mezz'ora di orazione mentale, stimi di aver fatta gran cosa; e mentre
ti senti tra-sportata dallo Spirito a prolungare la dimora del tempo, per
gustare quanto è dolce il Si-gnore, allora appunto l'abbandoni. Che dire,
dunque, di te, che cibi la tua volontà, ma non la riempi?! Non la divina
grazia, ma tu... metti tu i limiti alla tua divozione...; a vo-lontà tua tassi
la bontà di Dio, di volere quel tanto e non più. Come, Dio può riempire lo
spirituo tuo di divozione?... E per questo non cammini avanti nella vita
dell'orazione, ma resti in un medesimo stato e, forse... vai in-dietro!...
O
Maria, Maestra di sapienza e vaso in-signe di devozione, donate al mio spirito,
per vostra gran clemenza, un santo fervore per potere, con una vita divota,
sacrificarmi a Dio.
VI°
GIORNO (4 dicembre)
Sicut
turris eburnea. (Cantico dei
Cantici, VII, 4) Come torre d'avorio.
1.
punto
Considera,
o anima, come Maria viene ras-somigliata nella Cantica ad una Torre d'avorio,
per la purissima virtù del suo spirito, con la quale mantenne sempre elevata la
sua mente al Cielo, e mai china sulle cose di questa ter-ra; e ciò fece dal
primo istante di sua Im-macolata Concezione, considerando che ogni bene è da
Dio. Pertanto, gratissima al Creatore, Lo benediceva e ringraziava per averLa
fatta perfettissima tra le creature; d'averLe data una anima pura dalla colpa
comune ed un corpo incontaminato da ogni fomite di concupiscen-za. O anima che
mediti, tu sei di quegli in-grati che, ricolmati d'infiniti benefici dal, Si-gnore,
non levano la mente al Cielo per rin-graziarlo.
Con
tale ingratitudine ti rendi simile alle bestie immonde, che stanno sempre col
capo chino verso la terra e si nutrono dei frutti senza mirare mai quell'albero
che abbondan-temente ce li manda.
Come
puoi, adunque, scordarti di Dio, da cui hai ricevuto ogni bene di natura, di gra-zia
e di fortuna ?
O
Maria, anima gratissima sopra tutte le altre, donate a me pure grazia di
gratitudine a Dio, come a mio Creatore.
2.
punto
Considera,
come Maria non solamente te-neva elevato il suo Spirito purissimo al Cielo, pe'
benefici che in quel primo istante aveva ricevuto da Dio, come Creatore, ma
anche lo teneva elevato per i benefici che aveva da ri-cevere dall'istesso Dio,
come Conservatore, di-mostrandosi gratissima l'Inclita fra le creature alla
Bontà ed alla Provvidenza dell'Altissimo.
Rifletti,
o anima che mediti, che la tua di-pendenza da Dio è infinitamente maggiore di
ogni altra che hai di ordine naturale. In questo la tua dipendenza è relativa o
temporanea o accidentale; essa è in rapporto a certe per sone, a certa età,
per un dato tempo, per un determinato luogo; ma la tua dipendenza da Dio è
essenziale, assoluta, continua. Senza il concorso dell'opera conservatrice di
Dio, tu tor-neresti nel tuo nulla: senza la sua grazia tu torneresti nel nulla
della colpa. Or vedi, se hai bisogno di Dio!... E se questo bisogno è
incessante, perchè, dunque, non tenere lo spi-rito elevato a lodare, benedire
e magnificare la Bontà di questo Dio?...
O
Vergine gloriosissima, Voi che singolar-mente corrispondeste a Dio con
incessanti lodi, donate a me pure grazie di riconoscenza al-l'Altissimo, come a
mio Creatore.
3.
punto
Considera,
come Maria teneva ancora ele-vato il suo Spirito a lodare Dio pe' benefici che
sperava della futura gloria, riconoscendo con gratitudine il suo Dio, fin da
quel primo istante, non solo come Creatore e Conservatore della vita presente,
ma anche come Glorificatore benignissimo della vita futura.
O
anima che mediti, se tu, come viatrice, cammini al Cielo, perchè dunque la
speranza non ti solleva a mirare il Cielo?...
Se
il tuo obbligo ti costringe a tenere la mente elevata in Dio pe' benefici che
ricevi in questa vita, quanto maggiormente non devi farlo per quelli che ti
speri nell'altra ? ...
Imita,
pertanto, la perfettissima e gran Regina a tenere elevati la mente e il cuore,
intenti a magnificare l'Altissimo per la spe-ranzadell'Eterno Bene il quale non
è altro che 1'istesso Iddio nella beatissima gloria del Pa-radiso.
O
Maria, spirito elevatissimo sopra tutti i creati spiriti, donate a me pure
grazia di amo-re e di riconoscenza a Dio nella speranza della mia
glorificazione.
VII°
GIORNO (5 dicembre)
Oculi tui columbarum Oculi tui sicut piscinae in Hesebon (Cantico VII, 4) Gli occhi tuoi di colomba. Gli occhi tuoi come le peschiere di Hesebon.
1.
punto
Considera,
o anima, come Maria per la pu-rità e semplicità d'intenzione che aveva nel di-rigere
tutti i suoi voleri a Dio, come a suo ul-timo fine, vien celebrata perciò
nella rettitu-dine dell'acuta sua mente che si paragona nel-la Cantica al puro
splendore degli occhi di co-lomba. Ebbe, Ella, infatti, dal primo istante di
sua Immacolata Concezione, semplicissimo lo sguardo della mente e purissimi i
moti del cuore, amando Dio, puramente per Dio; aman-do il prossimo, puramente
per Dio...; e quan-to operò da quell'istante, pel decorso di sua vita, tutto
fu da Lei operato semplicemente e unicamente per Dio...
O
Maria, ammirabile Colomba, Vi ammi-riamo nella purissima intenzione de' vostri
voleri!
E
tu, o anima che mediti, quanto sei lungi da questa rettitudine d'intenzione al
bene!... Tu ami Dio, ami il prossimo, ami te stesso, ma non unicamente per
Dio...
Se
leggi, se studi, se lavori, se preghi, se frequenti i Sacramenti, se fai ogni
operazione buona nel suo genere, quanti difetti, quante passioni vi entrano!...
Oh!
se tutto dirigessi a Dio... ti faresti gran santo!... Orsù, raddrizza le tue
intenzio-ni; opera il bene, ama il bene, ma unicamente per Dio. Dio solo!
O
Maria, anima elettissima, che foste de-cantata unica, purissima colomba dello
Sposo celeste, siate il nostro luminare di rettitudine nella mente!
2.
punto
Considera,
come Maria si mostrò purissi-ma colomba non pure mirando solo Dio nei suoi
voleri al bene, ma anche mirando Dio solo nella sua fuga dal male. Dal primo
istante di sua Concezione odiò ogni colpa, abbominò ogni peccato, ma puramente
per Dio. Non vol-le mai il male, perchè non lo vuole Dio; de-testò ogni
peccato, perchè lo detesta Iddio.
Che
dici, o anima, della purissima inten-zione di Maria ? O forsennati figli di
Adamo, inclinati sempre a storte intenzioni!... Non si farà il peccato, perchè
porta infamia; ma non perchè è offesa di Dio. Non si commet-terà la colpa,
perchè siam veduti dagli uomi-ni; ma non perchè ci vede Dio. Non si vorrà il
peccato, perchè dissipa la roba; ma non per-chè offende Dio. O menti storte
di peccatori! O anima che mediti, poni mente alla dottrina evangelica: "Se il
tuo occhio sarà semplice, tutto il tuo corpo sarà splendente: ma se il tuo
occhio sarà malizioso, tutto il tuo corpo sarà tenebroso".
Retta
intenzione a Dio, se vuoi che ti sia-no parimenti di merito il fare il bene e
il fug-gire il male. Cammina, o anima, alla luce di questo insegnamento e, in
breve, sarai santa! O Maria, eccelsa sopra tutte le creature. Voi che tutto
potete, siate col Vostro esempio il rifugio sicuro alle nostre anime nella retti-tudine
della vita.
3.
punto
Considera,
o anima, come gli occhi di Ma-rra non solo si paragonano agli occhi di co-lomba,
ma anche a due fontane d'acqua di gran pregio: sicut piscinae in Hesebon; e
questo è un gran mistero. Ella, infatti, destinata dall'Altissimo nella sua
concezione ad es-sere mediatrice del genere umano, cominciò dal primo istante
ad aver la pienezza delle grazie anche per noi, come fontana che riversa fuori
di se, a ristoro de' bisognosi, limpide e fresche onde.
E
Maria, dal primo istante, fu inclita per misericordia, fu l'avvocata de' miseri,
interce-dendo davanti al tribunale di Dio pel perdono dei colpevoli, per la
redenzione del mondo, per la salvezza de' peccatori.
O
anima che mediti, sollevi pure il tuo cuo-re! Noi abbiamo Maria, tutta bella e
tutta piena di misericordia per noi. Ma procuriamo d'imitarLa ancor noi
nell'aver misericordia verso i bisognosi, nel perdonare a' nostri of-fensori;
giacchè trovano misericordia quelli che avranno usato la misericordia.
O
Maria, unica speme de' peccatori, Voi che il tutto valete, degnateVi di
rivolgere quei Vostri occhi misericordiosi a noi, acciocchè in tutti i nostri
voleri abbiamo sempre la pura intenzione a Dio solo: O clemens, o pia, o dulcis
Virgo Maria!
VIII°
GIORNO (6 dicembre)
Sicut
turris Libani. (Cantico VII, 4)
Come la torre del Libano.
1.
punto
Considera, o anima, come Maria fin dal primo istante di sua Concezione, ebbe perfet-to discernimento tra il male e il bene, e pose adeguata differenza tra male e male, fra vizio e vizio, fra colpa e colpa; volendo la Vergine prudentissima, sin da quell'istante punto con-fondere il male col bene, nè intraprendere il bene per male.
Anima
che mediti, tu dici bene il male, e male il bene...; quanto sono confuse le spe-cie
della tua mente!... Tu commetti il pec-cato per diletto, mentre esso è veleno
amaris-simo di eterna morte; commetti il peccato per guadagno, mentre il tuo
atto medesimo è pro-prio la perdita del Paradiso...; commetti il peccato per
gloria, mentre esso è l'obbrobrio d'ogni confusione e d'ogni viltà di anima...
Del
peccato veniale, poi, non fai conto alcuno le bugie giocose ti servono per
passatempo, le parole oscene o ambigue per mantenere la con-versazione...
O
anima, discerni bene! Non confondere, non confondere, lierchè senza dubbio
resterai confusa in eterno!...
O
Maria, Vergine prudentissima, infondete nel mio povero spirito il retto
discernimento d'ogni bene !
2.
punto
Considera,
come Maria dal primo istante di sua Concezione ebbe egualmente distinto e
perfetto, col discernimento del male, quello delle virtù e della grazia,
ponendo giusta dif-ferenza tra il bene di una e il bene di altra; e ivi
maggiormente correva e si dilettava il Suo spirito, dove maggiormente era la-
fragranza dell'odore di quelle.
E
tu, o anima che mediti, rifletti che sono certamente di gran merito le virtù
cardinali, ma ancora molto più fragranti e preziose sono le virtù teologali; e
così similmente, se è preziosa la Fede, preziosa la Speranza, maggiore di esse
è la Carità che porta seco sempre i doni dello Spirito Santo.
Imita,
dunque, o anima, ad esempio di Maria, migliori carismi!...
Se
tu parlassi con le lingue degli Angeli, se conoscessi gli arcani più reconditi
della men-te di Dio, se al tuo comando risuscitassero i morti, si fermasse il
sole.... non saresti per nulla più innanzi che se godessi di un grado solo di
grazia santificante. In questa, o Maria, fate che il mio spirito trovi sempre il
sommo suo diletto, giacchè essa sola contiene Dio, Bon-tà soavissima sopra
ogni bene!
Considera,
come Maria per la virtù discer-nitiva del suo Spirito viene paragonata alla
torre del monte Libano, donde si scopriva di lontano ogni incursione di nemici.
Così Ella da' lontano conosceva ogni male che 1'infernal nemico suol portare
con le sue insidie all'u-man genere, rendendosi cauta e sicura, sin da quel
primo istante contro gli assalti fraudolenti dell'Inferno.
O
anima che mediti, quanto danno ti par-torisce il non aver l'acuto discernimento
del male!... così non andresti in precipizio di tanti peccati, nè vinta
incautamente dal demo-nio. Quell'esporti in pericolo.... quel non fug-gire le
occasioni... quel dire: non c'è paura, non c'è paura!... quello significa non
pos-sedere il prudente discernimento del peccato; e solo quando sei caduta nei
lacci della colpa, allora ne avverti tutta la turpitudine!...
O
Maria, Regina sapientissima, riguardate la grande miseria de' figli di Adamo e
donateci lume di sapienza per poter sempre riprovare il male e prescegliere il
bene !
IX°
GIORNO (7 dicembre)
Tota pulchra es, arnica mea Tutta bella sei, o amica mia.
l.
punto
Considera,
o anima, come Maria nel suo Immacolato concepimento si presenta alla me-ditazione
quale oceano sconfinato di perfezioni e di virtù, vivifacate da una abbondanza
stra-grande di grazia santificante, illuminate dallo splendore della più alta
purità. Onde lo Spi-rito del Signore ci ammaestra che, nel primo istante della
Concezione, l'Altissimo Iddio, mi-randoLa e vagheggiandoLa così perfetta, come
opera singolare di sua Onnipotenza, La loda e La magnifica dicendo: "Tota
pulchra es, amica mea. Tutta bella sei, o amica mia".
La
tua bellezza non è comune alle altre creature, ma senza uri ipeo di colpa è di
per-fezione senza pari! Che dici, o anima che me-diti ? Rallegrati ed esulta
della sovrana bel-lezza della tua Regina, Maria. Certo che il tuo spirito deve
giubilare col magnificare 1'Altissimo per averLa fatta sì pura, sì santa, sì
im-macolata e bella!
O
Maria, gaudio della mia mente e alle-grezza del mio cuore, io mi rallegro con
Voi di quel purissimo istante in cui foste conce-pita Immacolata!
2.
punto
Considera,
come in quel primo istante Ma-ria non godè solamente di una bellezza nega-tiva,
perchè concepita senza macchia di colpa; ma godè di una bellezza positiva, cioè
a dire che, non solo dicesi bella Maria perchè è senza macchia alcuna di
attuale e di originale pec-cato, ma dicesi ancora bella per la bellezza di una
grazia singolare, poichè la grazia fa posi-tivamente bella un anima.
Beatissima Voi, o Maria, che nella Vostra Concezione, foste pie-na di grazia e,
per ciò, pienamente bella.
O
anima che mediti, rivolgi il tuo sguar-do in te stessa e mira quanto è
oscurata e fatta livida la tua bellezza battesimale!...
Detesta
ogni bruttezza di colpa e solleva sempre la tua mente alla sovrana Regina che
abbella
di se il Paradiso medesimo.
O
Maria, bellissima e purissima sopra tutte le creature, infondete in me lo
spirito di imi-tare la vostra bellezza sovrana nella grazia!
3.
punto
Considera,
come Maria viene chiamata dall'Altissimo Amica mea. Amica, perchè mai, neppure
per un solo attimo, Ella si allontanò dal suo amore; amica, perché sopra tutte
le creature umane ed angeliche fu la più confi-dente del Cuore di Dio. Fin da
quel primo istante tutta la Triade sacrosanta si compiac-que di Maria; il Divin
Padre se La elesse per Figlia, il Divin Verbo se La destinò per Madre, lo
Spirito Santo per sua carissima e santissima Sposa.
O
anima che mediti, vedi se puoi conce-pire confidenza ed amicizia maggiore di
quella che gode Maria, dopo il Figlio suo, appresso Dio. Ella è la
confidentissima sopra tutte le anime, la carissima sopra tutti gli Angeli; l'a-mica
sopra tutte le creature...
E
tu come sei lontana dal tuo Dio!...
Egli
ti ha ricolmata di beneficii... e tu gli hai negata la tua confidenza ed
amicizia!... Imita ora Maria, se non vuoi perdere mai più l'amicizia di Dio col
peccato mortale, nè mai diminuirla più con la colpa veniale, anzi di
accrescerla sempre con opere di perfezione! O Maria, Santissima ed Immacolata
Ver-gine, riportate ancora il bel trionfo del serpente infernale e del peccato
in me, usate misericor-dia al mio debole spirito e fate che esso eter-namente
e sovra tutto si tenga preziosa l'a-micizia di Dio!
RICORRENZE
MARIANE CONCEZIONE IMMACOLATA DELLA B.V.M.
(8
dicembre)
O Vergine, bella come la luna, deli-zia del cielo, nel cui volto guardano i beati e si specchiano gli angeli, fa' che noi tuoi figlioli ti assomigliamo e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza che non tramonta con gli anni, ma rifulge nell'eternità.
O
Maria, sole del cielo, risveglia la vita dovunque è la morte e rischiara gli
spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto dei tuoi fi-gli,
concedi a noi un riflesso del tuo lume e del tuo fervore.
O
Maria, forte come un esercito, dona alle nostre schiere la vittoria. Siamo tanto
deboli, e il nostro nemico infierisce con tanta superbia. Ma con la tua bandiera
ci sentiamo sicuri di vincerlo; egli conosce il vigore del tuo piede, egli teme
la maestà del tuo sguardo. Salvaci, o Maria, bella come la luna, eletta come il
sole, forte come un esercito schierato, sorretto non dall'odio, ma dalla fiamma
dell'a-more. Amen. (Pio XII)
CASA
MARIANA - Santuario Madonna del Buon Consiglio 83040 FRIGENTO (AV) 1987