ORA SANTA
DELLA GUARDIA D'ONORE DEL SACRO CUORE
« Verso il 1673 scrive S. Margherita Maria Alacoque il mio divin Maestro mi disse: Che tutte le notti dal giovedì al venerdì avrei dovuto alzarmi all'ora ch'egli mi avrebbe indicato, per rendere omaggio all'agonia che soffr^ la notte della sua Passione». Difatti, più tardi, le indicò di alzarsi «tra le ore 23 e la mezzanotte, chiedendo misericordia per i peccatori, come anche per raddolcire, in un certo modo, l'amarezza che gli fecero provare i suoi apostoli lasciandolo solo ».
PREGHIERA INTRODUTTIVA:
«
O Gesù, che, per il tuo ardentissimo amore verso di noi, hai voluto essere
crocifisso e versare il tuo Sangue, sino all'ultima goccia, a redenzione e
salvezza delle nostre anime: rivolgi il tuo Cuore, trafitto e aperto a tutti,
verso di me qui raccolto in preghiera nel ricordo della tua dolorosissima
Passione e Morte, e fiducioso della tua infinita misericordia per me e per tutto
il mondo.
Purificami
con la tua grazia dai miei peccati e santificami nel tuo amore. Cuor di Gesù,
converti i peccatori, salva i moribondi, libera le anime del Purgatorio.
Amen.
LETTURA
DELLA PASSIONE DI CRISTO SECONDO IL VANGELO DI S. MATTEO.
Si
leggano i seguenti brani del capitolo 26: Annunzio del tradimento di Giuda:
20Venuta
la sera. si mise a mensa con i Dodici.
21Mentre
mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà».
22Ed
essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono
forse io, Signore?».
23Ed
egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi
tradirà.
24Il
Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il
Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai
nato!».
25Giuda,
il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai
detto».
...
Predizione del rinnegamento di Pietro.
31Allora
Gesù disse loro: «Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa
notte. Sta scritto infatti: percuoterò il pastore e saranno disperse le
pecore del gregge,
32ma
dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».
33E
Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi
scandalizzerò mai».
34Gli
disse Gesù: «In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo
canti, mi rinnegherai tre volte».
35E
Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò». Lo
stesso dissero tutti gli altri discepoli.
Poi
si prega:
Cuore
agonizzante di Gesù, m'inginocchio accanto a te, nel nuovo e perenne giardino
degli ulivi: il tabernacolo della tua presenza eucaristica dove risiedi solo e
spesso abbandonato.
Accolgo,
come guardia d'onore, con prontezza, l'invito che rivolgesti a S. Margherita
Maria, per colmare la solitudine che, in quest'ora notturna, regna intorno ai
tuoi altari.
Signore,
che la meditazione della tua Passione e Morte, e la tua grazia divina mi aiutino
ad assimilare il tuo spirito di oblazione al Padre, perché io possa continuare
tale oblazione con te, mediante l'offerta personale della mia vita.
Io
mi offro a te dirò con S. Giovanni Eudes « per essere ormai un'ostia della
tua volontà, una vittima immolata alla tua gloria e alla gloria del Padre tuo.
Uniscimi
a te, o Cuor di Gesù, attirami nel tuo sacrificio, affinché io sia sacrificato
con te e per mezzo di te. D'ora in poi tutta la mia vita sia un perenne sacrificio
di lode, di amore e di gloria per il Padre tuo e per te ». Amen.
Spunti
di riflessione dei due brani citati: Gesù agonizzante; Gesù obbediente alla
volontà del Padre per la nostra salvezza; Gesù che invita a vegliare e a pregare.
Si
possono leggere altri vv. dello stesso capitolo di S. Matteo, Gesù al Getsemani.
36Allora
Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi
qui, mentre io vado là a pregare».
37E
presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza
e angoscia.
38Disse
loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con
me».
39E
avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre
mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma
come vuoi tu!».
40Poi
tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così
non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me?
41Vegliate
e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è
debole».
42E
di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non
può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà».
43E
tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano
appesantiti.
44E
lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le
stesse parole.
45Poi
si avvicinò ai discepoli
e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale
il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori.
46Alzatevi,
andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».
Dopo
un'attenta lettura, si prega:
O
divin Sofferente, la tua passione si perpetua nei tuoi discepoli sino alla fine
del mondo: in alcuni in una maniera privilegiata e manifesta, come nei santi
martiri; in altri con le stigmate impresse nel loro corpo; in altri ancora in
un martirio nascosto del cuore e crocifiggente e prolungato, a pochi ben noto.
E'
una realtà che fa parte del mistero della tua redenzione: non molti la conoscono;
la gran parte rifugge addirittura di conoscerla. Che io non sia tra costoro,
Signore!
E'
assurdo che le membra vivano una vita diversa da quella del Capo: quest'ora di
preghiera e di unione con te mi aiuti ad approfondire e ad inserirmi in questo
mistero.
Contemplarti
agonizzante nell'orto degli ulivi: abbandonato dai tuoi cari apostoli:
crocifisso sul legno della croce... può anche strapparmi delle lacrime dagli
occhi come alle pie donne che t'incontrarono lungo la via del Calvario... ma
sterili lacrime!...
E'
vero che da solo non son capace di sopportare la minima sofferenza: una cosa è
promettere di accettarla e un'altra cosa quando il dolore colpisce e fa sanguinare
il cuore o il corpo...
Ma
io ho fiducia nel tuo amore, o Gesù: tu mi sarai forza: infonderai in me la
grazia e le disposizioni di accettarle serenamente, in unione con te.
Praticamente, tutta la mia grande sofferenza si assomma, alla fin fine, nei
sacrifici, nelle pene inerenti alla mia condizione d'uomo mortale e di
credente.
Che
io sia, quindi, forte, generoso, perseverante nella mia « piccola via crucis
d'ogni giorno; sii tu il mio « buon cireneo » per condurmi a consumare la
mia vita nel fuoco della divina carità del tuo Cuore, o Gesù.
Spunti
di riflessione del brano citato: Gesù flagellato; Gesù ingiustamente
condannato a morte; Gesù dalle cui ferite siamo stati sanati.
Lettura
dal versetto 1 al 20 del capitolo 15 di S. Marco:
1Al
mattino i sommi sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo
aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo condussero e lo consegnarono a
Pilato.
2Allora
Pilato prese a interrogarlo: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu
lo dici».
3I
sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte accuse.
4Pilato
lo interrogò di nuovo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!».
5Ma
Gesù non rispose più nulla, sicché Pilato ne restò meravigliato.
La
folla contro Gesù.
6Per
la festa egli era solito rilasciare un carcerato a loro richiesta.
7Un
tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli che nel tumulto
avevano commesso un omicidio.
8La
folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò che sempre egli le concedeva.
9Allora
Pilato rispose loro: «Volete che vi rilasci il re dei Giudei?».
10Sapeva
infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia.
11Ma
i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto
Barabba.
12Pilato
replicò: «Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?».
13Ed
essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!».
14Ma
Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo
!».
15E
Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e,
dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
La
corona di spine.
16Allora
i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono
tutta la coorte.
17Lo
rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela
misero sul capo.
18Cominciarono
poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!».
19E
gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le
ginocchia, si prostravano a lui.
20Dopo
averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi
lo condussero fuori per crocifiggerlo.
poi
si prega:
Signore
Gesù, ti rivolgo una pressante preghiera per me e per tutte le guardie d'onore:
che nessun di noi dimentichi mai la sua propria ora di guardia giornaliera, sia
pur soltanto spiritualmente, ai piedi del santo tabernacolo, dove tu realmente
risiedi con la tua integra gloriosa Umanità e Divinità inaccessibile. La
pigrizia, la stanchezza non ci colga mai!
Nel
giardino degli ulivi l'inenarrabile agonia incrudelì sulla tua Persona non
soltanto per l'abbandono da parte dei tuoi tre prediletti, ma anche per
l'abbandono dei tuoi tabernacoli che si sarebbe verificato in tutta la storia
della Chiesa.
Oggi
è il tuo Corpo Mistico cioè noi che ti abbiamo giurato fedeltà a soffrire
l'ingratitudine, i sacrilegi, i delitti contro la tua Persona e il tuo Padre celeste.
Come
è assurdo che in una famiglia, ben ordinata, i figli restino indifferenti
dinanzi ad oltraggi contro il proprio papà; così anch'io non posso non
partecipare, in quest'ora santa, alla tua agonia del Getsemani. E' vero che tu
l'hai già sofferta; ma è anche vero che oggi ci sono ancora come ci
saranno sempre sinedri, Giuda, Caifa, Pilati e crocifissori che ti condannano
di nuovo a morte; e tu non puoi più morire perché, risorto, siedi alla
destra del Padre. Ma rimane sempre il sacrilego attentato alla tua divina
Persona!
E,
allora, o Signore, accetta la mia riparazione insieme a quella di tutte le
guardie d'onore; l'impegno irrevocabile: « Io voglio, o Gesù, che tu regni su
di me e sul mondo intero; farò del mio meglio perché il tuo Regno si estenda
dovunque; ti offrirò il mio lavoro, il fedele compimento dei miei doveri
familiari e sociali con le relative inevitabili sofferenze fisiche e morali:
sono queste le mie piccole gocce di sangue, che, fondendosi con il tuo Sangue
prezioso, sgorgato sino all'ultima stilla dal tuo fianco trafitto,
diventeranno offerta gradita a Dio per la salvezza del mondo ».
Spunti
di riflessione: Gesù davanti a Pilato; Gesù incoronato di spine.
Lettura
della Passione di Cristo di S. Luca.
26Mentre
lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirè ne che veniva dalla
campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
27Lo
seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e
facevano lamenti su di lui.
28Ma
Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete
su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
29Ecco,
verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno
generato e le mammelle che non hanno allattato.
30Allora
cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!
31Perché
se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
32Venivano
condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati.
La
crocifissione.
33Quando
giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a
destra e l'altro a sinistra.
34Gesù
diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo
essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
35Il
popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha
salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto».
Gesù
in croce.
36Anche
i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e
dicevano:
37«Se
tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
38C'era
anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
Il
buon ladrone.
39Uno
dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te
stesso e anche noi!».
40Ma
l'altro lo rimpro verava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla
stessa pena?
41Noi
giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non
ha fatto nulla di male».
42E
aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
43Gli
rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
La
morte di Gesù.
44Era
verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra
fino alle tre del pomeriggio.
45Il
velo del tempio si squarciò nel mezzo.
46Gesù,
gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio
spirito». Detto questo spirò.
Poi
si recita il salmo « Miserere » (Sal. 51).
Pietà
di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella
tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami
da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato.
Riconosco
la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro
di te, contro di te solo ho peccato,
quello
che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto;
perciò
sei giusto quando parli, retto nel tuo giudizio.
Ecco,
nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre.
Ma
tu vuoi la sincerità del cuore e nell'intimo mi insegni la sapienza.
Purificami
con issopo e sarò mondo; lavami e sarò più bianco della neve.
Fammi
sentire gioia e letizia,
esulteranno
le ossa che hai spezzato.
Distogli
lo sguardo dai miei peccati,
cancella
tutte le mie colpe.
Crea
in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo.
Non
respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito.
Rendimi
la gioia di esser salvato, sostieni in me un animo generoso.
Insegnerò
agli erranti le tua vie e i peccatori a te ritorneranno.
Lìberami
dal sangue, Dio, Dio mia salvezza,
la
mia lingua esalterà la tua giustizia.
Signore,
apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode:
poiché
non gradisci il sacrificio e, se offro olocausti, non li accetti.
Uno
spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu
non disprezzi.
Nel
tuo amore fa' grazia a Sion, rialza le mura di Gerusalemme.
Allora
gradirai i sacrifici prescritti, l'olocausto e l'intera oblazione,
allora
immoleranno vittime sopra l'altare. Gloria al
Padre...
Spunti
di riflessione: Gesù sulla via del Calvario; la crocifissione; Gesù in croce
deriso e oltraggiato; il buon ladrone; la morte di Gesù.
N.
B. Quello che conta in quest'ora santa è l'immedesimarsi nella PassioneMorte
di Gesù: domandargli di essere « ostie » anche noi, sotto le quali Egli viva
e operi liberamente. Un « sì » radicale alla volontà del Padre senza « se
», senza « ma », senza eccezioni...
Padre
nostro che sei nei cieli, ci hai tanto amati da sacrificare il tuo Unigenito
Figlio: io ti benedico insieme a tutte le anime che, in quest'ora santa, riconoscenti
inneggiano alla tua misericordia e la implorano incessante su quanti sono
lontani da te e ti avversano perfino con un odio satanico...
Perché
il mio « grazie » e la mia riconoscenza sian degni di te, te li offro mediante
il Cuore stesso di Cristo, Sacerdote e Vittima dei peccati del mondo.
E
tu, o Salvatore, Agnello « senza macchia » e « Amore immolato », sii
lodato, ringraziato ed esaltato in eterno, per esserti sacrificato per noi
peccatori e tristi.
Per
mezzo anche del Cuore Immacolato di Maria ai piedi della croce: per la voce
eloquente delle sue lacrime di Madre e di Vittima, io ti ringrazio e ti
prometto, o Gesù, di fuggire il peccato, di combattere le mie perverse
inclinazioni, di vincere le mie ripugnanze alla mortificazione e alle necessarie
rinunce, e di rivestirmi piuttosto dei tuoi sentimenti, del tuo spirito e
delle tue disposizioni in conformità dei disegni del tuo Padre celeste.
Ti
ripeto quanto ti diceva con gioia S. Margherita Maria: « L'Amore divino mi ha
vinto: Egli solo possederà il mio cuore! ».
S'AGGIUNGA LA PREGHIERA LITURGICA:
O
Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la morte in Croce del Cristo tuo
Figlio, concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra il suo mistero di amore,
di godere i frutti della redenzione nel cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen.