ORA
SANTA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE
La
Terza Ora di Agonia nell'Orto di Getsemani dalle 23 a mezzanotte
Preparazione
O Signor mio Gesù Cristo, prostrato alla tua divina presenza, supplico l'amorosissimo tuo cuore che voglia ammettermi alla dolorosa meditazione delle 24 ore, in cui per nostro amore tanto volesti patire nel corpo adorabile e nell'anima tua santissima fino alla morte di croce. Deh, dammi aiuto, grazia, amore, profonda compassione e intelligenza dei tuoi patimenti, mentre adesso medito l'Ora...(si dica l'ora che si sta pregando) E per quelle che non posso meditare, ti offro la volontà che avrei di farle e intendo intenzionalmente meditarle in tutte le ore che sono costr
Si
reciti un'Ave Maria alla Ss. Vergine, un Gloria al Padre al
Santo Angelo Custode e un L'eterno riposo alle Anime Sante del
Purgatorio, (specie a quelle che devono scontare le pene fino alla fine del
mondo) alle quali non si manchi di applicare queste potentissime orazioni e
l'eventuali indulgenze
Dolce
mio Bene, il cuore più non mi regge; Ti guardo e vedo che continui ad
agonizzare. Il sangue a rivi Ti scorre da tutto il corpo ed in tanta copia che,
non reggendo più in piedi, ne sei caduto in un lago. O mio Amore, mi si spezza
il cuore nel vederti così debole e sfinito! Il tuo adorabile Volto e le tue
mani creatrici poggiano in terra e s'imbrattano di sangue; parmi che ai fiumi
d'iniquità, che le creature Ti mandano, Tu voglia dare fiumi di sangue per
fare che queste colpe restino affogate in esso e così con esso dare a ciascuno
il rescritto del tuo perdono. Ma deh, o mio Gesù, sollevati, è troppo ciò che
soffri; basti fin qui al tuo Amore!
E
mentre pare che il mio amabile Gesù muoia nel proprio Sangue, l'Amore Gli da
nuova vita. Lo vedo muoversi stentatamente; si alza, e così intriso di sangue e
di fango, par che voglia camminare, e, non avendo forza, a stento si trascina.
Dolce mia Vita, lascia che Ti porti fra le mie braccia. Vai forse dai cari
discepoli? Ma quale non è il dolore del tuo adorabile Cuore nel trovarli di
nuovo addormentati!
E
Tu, con voce tremula e fioca, li chiami: "Figli miei, non dormite!
L'ora è vicina. Non vedete come Mi sono ridotto? Deh, aiutatemi, non Mi
abbandonate in queste ore estreme!"
E
quasi vacillante stai per cadere vicino a loro, mentre Giovanni stende le
braccia per sorreggerti. Sei tanto irriconoscibile che, se non fosse stato per
la soavità e dolcezza della tua voce, non Ti avrebbero riconosciuto. Poi,
raccomandando loro la veglia e la preghiera, ritorni nell'Orto, ma con una
seconda trafittura nel Cuore. In questa trafittura vedo, mio Bene, tutte le
colpe di quelle anime che, nonostante le manifestazioni dei tuoi favori in doni,
baci e carezze, nelle notti della prova, dimenticando il tuo Amore e i tuoi
doni, sono rimaste come assopite e assonnate, perdendo così lo spirito di
continua preghiera e di veglia. Mio Gesù, è pur vero che dopo aver visto Te,
dopo aver gustato i tuoi doni, rimanerne privi e resistere ci vuole gran forza;
solo un miracolo può fare che tali anime reggano alla prova.
Perciò,
mentre Ti compatisco per queste anime, le cui negligenze, leggerezze e offese
sono le più amare al tuo Cuore, Ti prego che, qualora esse giungessero a dare
un solo passo che possa minimamente dispiacerti, Tu le circondi di tanta Grazia
da arrestarle, perché non perdano lo spirito di continua preghiera!
Mio
dolce Gesù, mentre ritorni nell'Orto, pare che Tu non ne possa più; alzi al
Cielo la faccia intrisa di Sangue e di terra e ripeti la terza volta: "Padre,
se è possibile, passi da Me questo calice. Padre Santo, aiutami! Ho bisogno di
conforto! E' vero che per le colpe addossatemi sono nauseante, ributtante,
l'ultimo fra gli uomini innanzi alla tua Maestà infinita; la tua giustizia è
sdegnata verso di Me; ma guardami, o Padre, sono sempre tuo Figlio, che formo
una sola cosa con Te. Deh, aiuto, pietà o Padre! Non mi lasciare senza
conforto!"
Poi
mi pare di sentire, o dolce mio bene, che chiami in aiuto la cara Mamma: "Dolce
Mamma, stringimi fra le tue braccia come Mi stringevi Bambino! Dammi quel latte
che succhiai da Te, per ristorarmi e raddolcire le amarezze della mia agonia.
Dammi il tuo Cuore, che formava tutto il mio contento. Mamma mia, Maddalena,
cari Apostoli, voi tutti che Mi amate, aiutatemi, confortatemi! Non mi lasciate
solo in questi momenti estremi; fate tutti corona a Me dintorno; datemi per
conforto la vostra compagnia, il vostro amore!"
Gesù
Amor mio, che può resistere nel vederti in questi estremi? Qual cuore sarà mai
così duro, che non si pezzi nel vedervi così affogato nel Sangue? Chi non
verserà a torrenti lacrime amare nel sentire gli accenti tuoi dolorosi che
cercano aiuto e conforto?
Mio
Gesù, consolati, già vedo che il Padre Ti spedisce un Angelo per conforto e
aiuto, onde uscire da questo stato di agonia e poterti dare in mano ai giudei; e
mentre starai con l'Angelo, io girerò Cielo e terra. Tu mi permetterai di
prendere questo Sangue che hai versato, affinché possa darlo a tutti gli uomini
come pegno della salvezza di ciascuno e portarti per conforto ed in ricambio, i
loro affetti, palpiti, pensieri, passi ed opere.
Celeste
Mamma mia, vengo a Te per andare insieme a tutte le anime dando loro il Sangue
di Gesù. Dolce Mamma. Gesù vuole conforto, e il maggior conforto che Gli
posiamo dare è portargli anime.
Maddalena,
accompagnaci! Angeli tutti, venite a vedere come è ridotto Gesù! Egli vuole da
tutti conforto, ed è tale e tanto l'abbattimento in cui si trova, che non
rifiuta nessuno.
Mio
Gesù, mentre bevi il calice pieno di intense amarezze che il Celeste Padre Ti
ha mandato, sento che più sospiri, gemi, deliri e con voce soffocata dici: "Anime,
anime, venite, sollevatemi! Prendete posto nella mia Umanità; vi voglio, vi
sospiro! Deh, non siate sorde alle mie voci, non rendete vani i miei desideri
ardenti, il mio Sangue, il mio Amore, le mie pene! Venite, anime, venite!"
Delirante
Gesù, ogni tuo gemito e sospiro e' una ferita al mio cuore che non mi da
pace; per cui faccio mio il tuo Sangue, il tuo Volere, l'ardente tuo zelo, il
tuo Amore e, girando cielo e terra, voglio andare per tutte le anime, per dar
loro il tuo Sangue come pegno della loro salvezza e portarle a Te, per calmare
le tue smanie, i tuoi deliri e raddolcire le amarezze della tua agonia. E mentre
ciò farò, Tu accompagnami col tuo sguardo.
Mamma
mia, vengo da te perché Gesù vuole anime, vuole conforto. Dunque, dammi la tua
mano materna e giriamo insieme per tutto il mondo in cerca di anime.
Racchiudiamo nel suo Sangue gli affetti, i desideri, i pensieri, le opere, i
passi di tutte le creature, e gettiamo nelle loro anime le fiamme del suo Cuore
affinché si arrendano, e così, chiuse nel suo Sangue e trasformate nelle sue
fiamme, le condurremo intorno a Gesù, per raddolcire le pene della sua
amarissima agonia.
Angelo
mio custode, precedici tu; va' disponendo le anime che devono ricevere questo
Sangue, affinché nessuna goccia resti senza il suo copioso effetto. Mamma mia,
presto giriamo! Vedo lo sguardo di Gesù che ci segue; sento i suoi singhiozzi
ripetuti, che ci spingono ad affrettare il nostro compito.
Ed
ecco, Mamma, ai primi passi già siamo alla porta delle case dove giacciono gli
infermi. Quante membra straziate; quanti, sotto l'atrocità degli spasimi,
prorompono in bestemmie e tentano di togliersi la vita. Altri sono abbandonati
da tutti e non hanno che presti loro una parola di conforto, i più necessari
soccorsi, e perciò maggiormente imprecano e si disperano. Ah, Mamma, sento i
singhiozzi di Gesù che si vede ricambiate in offese le sue più care
predilezioni d'amore che fan patire le anime per renderle simili a Sè. Deh,
diamo loro il suo Sangue, affinché somministri ad esse gli aiuti necessari e
con la sua luce faccia comprendere il bene che c'è nel patire e la
somiglianza che acquistano di Gesù; e Tu, Mamma mia, mettiti vicino a loro, e
come madre affettuosa, tocca con le tue mani materne le loro membra addolorate,
lenisci i loro dolori, prendile fra le tue braccia e dal tuo Cuore versa
torrenti di grazie su tutte le loro pene: fa' compagnia agli abbandonati,
consola gli afflitti; a chi manca di mezzi necessari disponi Tu anime generose
per soccorrerli, a chi si trova sotto l'atrocità degli spasimi impetra tregua
e riposo, onde rinfrancati, possano con più pazienza sopportare quanto Gesù
dispone per loro.
Giriamo
ancora ed entriamo nelle stanze dei moribondi. Mamma mia, che terrore! Quante
anime stanno per cadere nell'inferno! Quanti, dopo una vita di peccato,
vogliono dare l'ultimo dolore a quel Cuore ripetutamente trafitto, coronando
l'ultimo anelito con un atto di disperazione. Molti demoni stanno intorno ad
essi gettando nei loro cuori terrore e spavento dei divini giudizi e così dar
l'ultimo assalto per condurli all'inferno; vorrebbero sprigionare le fiamme
infernali per avvolgerli in esse e così non dar luogo alla speranza. Altri,
allacciati ai vincoli della terra non sanno rassegnarsi a dare l'ultimo passo;
deh, o Mamma, i momenti sono estremi, essi hanno molto bisogno di aiuto; non
vedi come tremano, come si dibattono tra gli spasimi dell'agonia, come
chiedono aiuto e pietà? Già la terra è sparita per loro! Mamma Santa, metti
la tua mano materna sulla loro gelida fronte, accogli Tu gli ultimi loro
aneliti; diamo a ciascun moribondo il Sangue di Gesù e così, mettendo in fuga
i demoni, li disponga tutti a ricevere gli ultimi Sacramenti e ad una buona e
santa morte. Per conforto diamo loro le agonie di Gesù, i suoi baci, le sue
lacrime, le sue piaghe; rompiamo i lacci che li tengono avvinti, facciamo
sentire a tutti la parola del perdono e gettiamo tale fiducia nel cuore, da
farli slanciare nelle braccia di Gesù. Quando Gesù li giudicherà li troverà
coperti col suo sangue, abbandonati nelle sue braccia e a tutti darà il suo
perdono.
Giriamo
ancora, o Mamma; il tuo sguardo materno guardi con amore la terra e si muova a
compassione di tante povere creature che hanno bisogno di questo sangue. Mamma
mia, mi sento spingere dallo sguardo indagatore di Gesù a correre, perché
vuole anime; sento i suoi gemiti nel fondo del mio cuore che mi ripetono: "Figlia
mia, aiutami, dammi le anime!"
Ma
vedi, o mamma, come la terra è piena di anime che stanno per cadere nel peccato
e Gesù erompe in pianto nel vedere il suo sangue subire nuove profanazioni. Ci
vorrebbe un miracolo che ne impedisse la caduta; perciò diamo loro il sangue di
Gesù onde troviamo in Esso la forza e la grazia per non cadere nel peccato.
Un
altro passo ancora, o Mamma, ed ecco anime già cadute nella colpa, le quali
vorrebbero una mano per rialzarsi. Gesù le ama, ma le guarda inorridito perché
infangate, e la sua agonia si fa più intensa. Diamo loro il sangue di Gesù,
onde trovino la mano che le rialzi. Vedi o Mamma, sono anime che hanno bisogno
di questo sangue, anime morte alla grazia; Oh, com'è deplorevole il loro
stato! Il Cielo le guarda e piange con dolore, la terra le mira con ribrezzo,
tutti gli elementi sono contro di loro e le vorrebbero distruggere, perché
nemiche del Creatore. Deh, o Mamma, il Sangue di Gesù contiene la vita, diamolo
dunque, affinché al tocco di esso, queste anime risorgano e risorgano più
belle da far sorridere tutto il cielo e tutta la terra.
Giriamo
ancora, o Mamma; vedi, ci sono anime che portano l'impronta della perdizione,
anime che peccano e fuggono da Gesù, che l'offendono e disperano del suo
perdono; sono queste i nuovi Giuda sparsi sulla terra e che trafiggono quel
Cuore tanto amareggiato. Diamo loro il Sangue di Gesù, affinché questo sangue
cancelli l'impronta della perdizione e vi imprima quella della salvezza; vi
getti nei loro cuori tale fiducia e amore dopo la colpa, da farle correre ai
piedi di Gesù e stringersi a quei piedi divini, per non distaccarsene più.
Vedi,
o Mamma, vi sono anime che corrono all'impazzata verso la perdizione e non vi
è chi arresti la loro corsa. Deh, mettiamo questo sangue avanti ai loro piedi,
affinché al tocco e alla luce di esso, alle sue voci supplichevoli che le vuole
salve, possano indietreggiare e mettersi sulla via della salvezza!
Continuiamo,
o Mamma, a girare: vedi, vi sono anime buone, anime innocenti in cui Gesù trova
le sue compiacenze ed il riposo nella creazione, ma le creature vanno intorno a
loro con tante insidie e scandali, per strappare questa innocenza e cambiare le
compiacenze ed il riposo di Gesù in pianto e amarezze, come se non avessero
altra mira se non quella di dare continui dolori a quel Cuore divino.
Suggelliamo e circondiamo dunque la loro innocenza col sangue di Gesù come un
muro di difesa, affinché non entri in esse la colpa; con esso metti in fuga chi
vorrebbe contaminarle e conservale illibate e pure, affinché Gesù trovi il suo
riposo nella creazione e tutte le sue compiacenze e, per amor loro, si muova a
pietà di tante altre povere creature. Mamma mia, mettiamo queste anime nel
sangue di Gesù, leghiamole e rileghiamole col santo Voler di Dio, portiamole
nelle sue braccia e, con le dolci catene del suo amore, leghiamole al suo Cuore
per raddolcire le amarezze della sua mortale agonia.
Ma
senti, o Mamma, questo sangue grida e vuole altre anime ancora; corriamo insieme
e portiamo nelle regioni degli eretici e degli infedeli. Quanto dolore non sente
Gesù in queste regioni: Egli che è vita di tutti, non ha in contraccambio
neppure un piccolo atto d'amore, non è conosciuto dalle sue stesse creature.
Deh, o Mamma, diamo loro questo sangue, affinché fughi le tenebre
dell'ignoranza e dell'eresia; fa compredere che hanno un'anima e che apri
ad esse il Cielo. Poi mettiamole tutte nel sangue di Gesù, conduciamole intorno
a lui come tanti figli orfani ed esiliati che trovano il loro Padre, e così Gesù
si sentirà confortato nella sua amarissima agonia.
Ma
Gesù sembra che non sia ancora contento, perché vuole altre anime ancora. Le
anime moribonde di queste regioni se le sente strappare dalle sue braccia per
andare a cadere nell'inferno. Già queste anime stanno per spirare e
precipitare nell'abisso; nessuno è vicino a loro per salvarle; il tempo
manca, i momenti sono estremi, si perderanno certo! No, Mamma, questo sangue non
sarà sparso inutilmente per esse, perciò voliamo subito da loro, versiamo il
sangue di Gesù sul loro capo onde serva loro di battesimo ed infonda in esse
fede, speranza ed amore. Mettiti, o Mamma, vicino a loro, supplisci a tutto
quello che loro manca, anzi fatti vedere; sul tuo volto splende la bellezza di
Gesù, i tuoi modi sono tutti simili ai suoi e così vedendo Te, con certezza
potranno conoscere Gesù. Poi stringile al tuo cuore materno, infondi in esse la
vita di Gesù che Tu possiedi, di' che come loro madre le vuoi felici per
sempre con Te in Cielo e così, mentre spirano, ricevile nelle tue braccia e fa
che dalle tue passino in quelle di Gesù; e se Gesù, secondo i diritti di
Giustizia, mostrerà di non volerle ricevere, ricordagli l'amore con cui te le
affido sotto la croce, reclama i tuoi diritti di madre, così che al tuo amore
ed alle tue preghiere, Egli non saprà resistere, e mentre accontenterà il tuo
Cuore, accontenterà anche i suoi ardenti desideri.
Ed
ora, o Mamma, prendiamo questo Sangue e diamolo a tutti: agli afflitti, perché
ne ricevano conforto; ai poveri, perché soffrano rassegnati la loro povertà;
ai tentati, perché ottengano la vittoria; agli increduli, perché trionfi in
loro la virtù della Fede; ai bestemmiatori, perché cambino le bestemmie in
benedizioni; ai Sacerdoti, così che comprendano la loro missione e siano degni
ministri di Gesù. Con questo sangue tocca le loro labbra, affinché non dicano
parole che non siano di gloria a Dio; tocca i loro piedi, affinché li mettano
in volo per andare in cerca di anime da condurre a Gesù.
Diamo
questo sangue ai reggitori dei popoli, perché siano uniti fra loro e sentano
mitezza ed amore verso i propri sudditi.
Voliamo
ora nel Purgatorio e diamolo anche alle anime purganti, perché esse tanto
piangono e reclamano questo Sangue per la loro liberazione. Non senti, o Mamma,
i loro gemiti, le smanie d'amore, le torture, come continuamente si sentono
attratte verso il Sommo Bene? Vedi come Gesù stesso vuol purgarle più subito
per averle per Sè; le attira col suo amore, ed esse ne contraccambiano continui
slanci verso di Lui; e mentre si trovano alla sua presenza, non potendo ancora
sostenere la purità dello sguardo divino, sono costrette ad indietreggiare ed a
piombare di nuovo nelle fiamme!
Mamma
mia, scendiamo in questo carcere profondo e versando su di esse questo sangue,
portiamo loro la luce, quietiamo le loro smanie d'amore, smorziamo il fuoco
che le brucia, purifichiamo le loro macchie, e così, libere da ogni pena,
voleranno tra le braccia del Sommo Bene. Diamo questo Sangue alle anime più
abbandonate, affinché trovino in esse tutti i suffragi che le creature le
negano; a tutte, o Mamma, diamo questo Sangue, ne' priviamo nessuna, affinché
tutte in virtù d'esso trovino sollievo e liberazione. Fa' da Regina in
queste regioni di pianto e di lamenti, stendi le tue mani materne e, ad una ad
una, mettile fuori da queste fiamme ardenti, e fa' che tutte prendano il volo
verso il Cielo. Ed ora facciamo anche noi un volo verso il Cielo, mettiamoci
alle porte eternali e permetti, o Mamma, che dia anche a Te questo Sangue per
tua gloria maggiore. Questo Sangue T'inondi di nuova luce e di nuovi contenti
e fa' che questa luce scenda a beneficio di tutte le creature, per dare a
tutti grazie di salvezza.
Mamma
mia, da' anche a me questo Sangue; Tu conosci quanto ne ho bisogno. Con le tue
stesse mani materne ritoccami tutto con questo Sangue, e ritoccandomi, purifica
le mie macchie, sana le mie piaghe, arricchisci la mia povertà; fa' che
questo Sangue circoli nelle mie vene e mi ridoni tutta la vita di Gesù. Scenda
nel mio cuore e me lo trasformi nel Cuore stesso di Lui, mi abbellisca tanto,
che Gesù possa trovare tutti i suoi contenti in me. Infine, o Mamma, entriamo
nelle regioni celesti e diamo questo sangue a tutti i Santi, a tutti gli Angeli,
affinché possano ricevere gloria maggiore, prorompere in ringraziamenti a Gesù
e pregare per noi, onde in virtù di questo Sangue li possiamo raggiungere. E
dopo aver dato a tutti questo Sangue, portiamoci di nuovo a Gesù. Angeli,
Santi, venite con noi; ah, Lui sospira le anime, vuol farle rientrare tutte
nella sua Umanità per dare a tutte i frutti del suo Sangue; mettiamole intorno
a Lui e si sentirà ritornare la vita e ricompensare dell'amarissima agonia
che ha patito. Ed ora, Mamma Santa, chiamiamo tutti gli elementi a fargli
compagnia, affinché anche loro diano onore a Gesù.
O
luce del sole, vieni a diradare le tenebre di questa notte per dare conforto a
Gesù. O stelle, coi vostri tremuli raggi, scendete giù dal cielo, venite a dar
conforto a Gesù. Fiori della terra, venite con i vostri profumi; uccelli,
venite con i vostri gorgheggi; elementi tutti della terra, venite a confortare
Gesù. Vieni, o mare, a rinfrescare e lavare Gesù. Egli è il nostro Creatore,
la nostra vita, il nostro tutto; venite tutti a confortarlo, a prestargli
omaggio come a nostro Sovrano Signore. Ma ahi, che Gesu' non cerca luce,
stelle, fiori, uccelli; Egli vuole anime, anime!
Ecco,
o dolce mio Bene, tutti insieme con me: Ti è vicina la cara Mamma, riposati
pure fra le sue braccia; ne avrà conforto anch'Essa, stringendoti al seno,
perché molta parte ha preso alla tua dolorosa agonia; è qui anche Maddalena,
è qui Maria, e tutte le anime amanti di tutti i secoli. Deh, o Gesù,
accettale, e dì a tutte una parola di perdono e di amore, legale tutte nel tuo
amore, affinché nessun'anima più Ti sfugga!
Ma
ahi, a me sembra che Tu dica: "O figlio, quante anime a forza Mi
sfuggono e piombano nell'eterna rovina! Come potrà dunque calmarsi il mio
dolore se un'anima sola Io amo tanto, quanto amo tutte le anime insieme?"
Agonizzante
Gesù, pare che stia per spegnersi la tua vita. Già sento il rantolo
dell'agonia, i tuoi begli occhi eclissati dalla tua vicina morte, tutte le tue
membra abbandonate e spesso mi sembra che non respiri più. Mi sento scoppiare
il cuore dal dolore. Ti abbraccio e Ti sento gelido; Ti scuoto e non dai segno
di vita! Gesù, sei morto? Afflitta Mamma, Angeli del Cielo, venite a piangere
Gesù e non permettete chi io continui a vivere senza di Lui. Ah, non posso! Me
lo stringo più forte e sento che da' un altro respiro, e poi di nuovo non
da' segni di vita! Lo chiamo: "Gesù, Gesù, Vita mia, non
morire!" Ma già sento lo strepito dei tuoi nemici che vengono a
prenderti; chi Ti difenderà nello stato in cui Ti trovi? Ma ecco che scotendoti
come se risorgessi da morte a vita, mi guardi e mi dici: "O anima, sei
qui? Sei stata dunque spettatrice delle mie pene e delle tante morti che ho
subito? Or sappi che in queste tre ore d'amarissima agonia nell'Orto, ho
racchiuso in Me tutte le vite delle creature ed ho sofferto tutte le loro pene e
la stessa loro morte, dando a ciascuna la mia stessa vita. Le mie agonie
sosterranno le loro, le mie amarezze e la mia morte si cambieranno per loro in
fonte di dolcezza e di vita. Quanto mi costano le anime! Ne fossi almeno
contraccambiato! Tu hai visto che mentre morivo ritornavo a respirare; erano le
morti delle creature che sentivo in Me."
Mio
affannato Gesù, giacché hai voluto racchiudere in Te anche la mia vita e
quindi anche la mia morte, Ti prego, per questa tua amarissima agonia, di
venirmi ad assistere nel punto della mia morte. Io ti ho dato il mio cuore per
rifugio e riposo, le mie braccia per sostenerti e tutto il mio essere a tua
disposizione; ed Oh, quanto volentieri mi darei nelle mani dei tuoi nemici per
poter morire io in vece tua! Vieni, o Vita del mio cuore, in quel punto a
ridarmi ciò che Ti ho dato: la tua compagnia, il tuo Cuore per letto e riposo,
le tue braccia per sostegno, il tuo respiro affannoso per alleviare i miei
affanni, in modo che io respirando, respirerò per mezzo del tuo respiro, che
come aria purificatrice mi purificherà da qualunque macchia e mi disporrà
all'ingresso della eterna beatitudine.
Anzi,
mio dolce, Gesù, darai allora all'anima mia la tua stessa SS.ma Umanità, in
modo che Tu guardandomi, mi guardi attraverso Te stesso, e guardando Te stesso,
non trovi nulla di che giudicarmi; e poi mi bagnerai nel tuo Sangue, mi vestirai
con la candida veste della tua SS. Volontà, mi fregerai col tuo Amore e,
dandomi l'ultimo bacio, mi farai spiccare il volo dalla terra al Cielo. E ciò
che voglio per me, fallo a tutti gli agonizzanti; stringili tutti nel tuo
amplesso d'amore, e dando loro il bacio dell'unione con Te, salvali tutti e
non permettere che alcuno si perda!
Afflitto
mio Bene, Ti offro quest'Ora santa in memoria della tua Passione e Morte, per
disarmare la giusta collera di Dio per i tanti peccati, per il trionfo della S.
Chiesa, per la conversione di tutti i peccatori, per la pace dei popoli,
specialmente dell'Italia nostra, per la nostra santificazione ed in suffragio
delle anime purganti.
Ma vedo che i tuoi nemici sono vicini e
Tu vuoi lasciarmi per andare loro incontro. Gesù, permettimi che offra tutti i
santi baci della tua Santissima Madre, lascia che Ti baci quelle labbra che
Giuda or ora ardirà baciare col suo bacio infernale; che Ti asciughi il Volto
bagnato di sangue, su cui ora pioveranno schiaffi e sputi; mi stringo forte al
tuo Cuore, non Ti lascio, ma Ti seguo e Tu mi benedici e mi assisti. Così sia.
Nelle
pene che Gesù c'invia, pare ci mandi il calice dove noi dobbiamo mettere il
frutto delle stesse, e queste pene, sofferte con amore e rassegnazione, si
convertiranno in dolcissimo nettare per Gesù. In ogni pena diremo: Gesù ci
chiama a fare l'angelo intorno a Lui, vuole i nostri conforti, e percio ci fa
parte delle sue pene.
Amore
mio Gesù, nelle mie pene cerco il tuo Cuore per riposo e nelle tue intendo di
darTi riparo con le mie pene, per scambiarcele insieme, ed io sia il tuo angelo
consolatore.
Offerta e Ringraziamento
Mio
amabile Gesù, tu mi hai chiamato, in quest'ora della tua passione a tenerti
compagnia, ed io son venuto. Mi pareva di sentirti, angosciato e dolente,
pregare, riparare e patire e con le voci più commoventi ed eloquenti perorare
la salvezza delle anime. Ho cercato di seguirti in tutto, e ora, dovendoti
lasciare per le mie solite occupazione, sento il dovere di dirti "Grazie"
e "sii benededetto!".Sì, o Gesù, grazie ti ripeto
mille e mille volte, e ti benedico per tutto ciò che hai fatto e patito
per me e per tutti. Grazie e ti benedico per ogni goccia di sangue
o lacrima che hai versato, per ogni respiro, per ogni palpito, per ogni passo,
parola, sguardo, amarezza ed offesa che hai sopportato. In tutto, o mio Gesù,
intendo segnarti con un "Grazie" e un "Ti
benedico".
Deh,
o Gesù, fa che tutto il mio essere ti mandi un flusso continuo di
ringraziamenti e di benedizioni, in modo da attirare su di me e su tutti il
flusso delle tue benedizioni e grazie. Deh, o Gesù, stringimi al tuo cuore e
con le tue mani santissime segna ogni particella del mio essere col tuo "Ti
benedico", per fare che da me altro non possa uscire che un inno
continuo d'amore verso di te. Perciò mi lascio in Te per seguirti in ciò che
farai, anzi opererai tu stesso per me; ed io fin d'ora lascio i miei pensieri
in Te per difenderti dai tuoi nemici, il respiro per corteggio e compagnia, il
palpito per dirti "Ti amo", e rifarti dell'amore che non ti danno gli
altri; le gocce del mio sangue a ripararti e a restituirti gli onori e la stima
che tolgono i tuoi nemici con gli insulti,
sputi e schiaffi, e tutto il mio essere per custodia. Dolce mio Amore, sebbene
debba attendere alle mie occupazioni, resto nel Tuo Cuore; ho paura di uscire,
tu mi terrai in Te, non è vero? I nostri palpiti si intenderanno a vicenda e si
confonderanno insieme, in modo da darmi vita,
amore, stretta unione inseparabile con Te. Mio Gesù, se vedi che sto per
sfuggirti, il tuo palpito si acceleri nel mio, le tue mani mi stringano più
forte al tuo Cuore, i tuoi occhi mi guardino e mi gettino saette di fuoco,
affinché io, sentendoTi, mi lasci subito tirare all'unione con te. Deh, mio
Gesù, dammi il bacio del divino Amore, abbracciami e benedicimi; io ti bacio
nel tuo dolcissimo Cuore e resto in te. La benedizione di Dio Onnipotente, Padre
e Figlio e Spirito Santo discenda su di noi e rimanga sempre. Amen
(Tratto
da L. Piccarreta, Serva di Dio della "Divina Volontà" dalle 24 ore della
Passione.)